La costituzione

La maggior parte delle volte, inconsciamente, non ci interessiamo dell’origine delle parole che ogni giorno ci permettono di comunicare e al motivo per cui una serie di lettere e fonemi sia portatrice di un particolare significato, evocatore di un concetto e di conseguenza di un’immagine mentale. Come sappiamo, gran parte delle parole della nostra lingua derivano dal greco o dal latino: prima di giungere fino a noi, anno 2021, hanno dovuto affrontare un’importante evoluzione e un susseguirsi di una serie di mutamenti.

Il rapporto che abbiamo con le parole è assimilabile a quello che instauriamo con le altre persone: indagare l’etimologia di una parola è come decidere di conoscere, attraverso qualche domanda, quella persona che ci ispira molta simpatia e che incontriamo sempre sui mezzi, sul posto di lavoro o a scuola. Sarà realmente come l’abbiamo immaginata?

La sua voce corrisponderà a quella presente nella nostra testa? La sua storia e vita personale è veramente quella su cui abbiamo fantasticato e congetturato per molto tempo? Un’unica parola emessa dalla sua bocca è in grado o di confermare tutte le nostre ipotesi e supposizioni (sempre però con un limite di incertezza) o di distruggere, con un solo soffio di vento, il castello di carta costruito nella nostra mente. Lo stesso lavoro con le parole: quante volte le incontriamo e le usiamo, senza pensarci, inconsapevoli però della loro storia e credendo che esse abbiamo una determinata valenza, quando in realtà non è così?

Costituzione: dal latino costituere, formato da cum e statuere. Cum ha il significato di “con, insieme” o “completamente”, statuere è traducibile con “stabilire, decretare”. Costituzione avrebbe dunque il significato di “decretare insieme” o “decretare completamente”: nessuno di queste due definizioni può essere considerata la migliore. Anzi, per poter mettere a fuoco l’autentico significato di questa parola, l’una definizione deve necessariamente integrare anche l’altra: solo in questo modo si potrà rendere al meglio il valore di una parola importante come questa.

Costituzione come “decretare insieme”: la parola “insieme” significa unione di due entità, ossia oggetti, persone, forze, mentre la parola decretare può essere resa con “ordinare con il supporto delle leggi”.

Conseguentemente, questa espressione indica un lavoro di squadra e una cooperazione con lo scopo di costruire uno scheletro di leggi a sostegno della vita di tutti i cittadini appartenenti alla società del presente e del futuro. Infatti, la Costituzione è stata possibile grazie alla cooperazione di rappresentanti dei cittadini italiani, eletti dal popolo e dunque manifestatori del suo volere, riunitisi nell’Assemblea costituente: questa condizione rappresenta una vera e propria novità, dopo anni e anni in cui le carte stilate nacquero dalla mente di un’unica persona che indebitamente si era impossessata del potere o di un gruppo ristretto di persone con privilegi tramandati di generazione in generazione. Però, prima che ci fosse una cooperazione per la costruzione di questo sistema di leggi, è stato necessaria una cooperazione più pragmatica, ossia il raccoglimento della popolazione contro un nemico comune, monarchia e dittatura fascista, con il conseguente scoppio di guerre e ribellioni.

I cittadini si sono uniti e riuniti in nome di un ideale di libertà, spesso consci del fatto che essi stessi non sarebbero stati in grado di godere di ciò per cui stavano combattendo e cadendo sul campo di battaglia. Ciò che li ha spinti a sacrificare le proprie vite è l’amore disinteressato nei confronti delle generazioni future: un atto di profonda generosità, che attualmente noi fatichiamo a comprendere. Uomini, donne, ragazze e ragazzi hanno lottato e perso la propria vita, consapevoli che la loro morte avrebbe dato la possibilità di vivere una vita migliore a quelle sagome sfocate che riuscivano a scorgere guardando verso il futuri.

Il valore che questi uomini del passato hanno dimostrato non deve abbandonare nemmeno le nostre azioni quotidiane: soltanto con l’esistenza delle singole parti, ossia dei cittadini, è possibile l’esistenza del tutto, ossia dell’Italia, e dunque ogni singola parte è responsabile della grandezza ed efficienza dell’intero.

La seconda resa traduttiva della parola costituzione si è detto essere “decretare completamente”. L’obiettivo che infatti si prefissò l’Assemblea costituente fu quello di definire i principi, diritti e doveri che avrebbero guidato le azioni di coloro che aspirano a divenire dei buoni uomini. Per definire al meglio l’espressione “buon uomo” si deve attingere nuovamente al mondo latino; il vir bonus, ossia “l’uomo buono”, infatti non era unicamente l’uomo moralmente retto e portatore di sani valori etici, ma anche e soprattutto il civis bonus, ovvero l’uomo che partecipava attivamente alla vita politica, seguiva le leggi proprie della città e onorava le tradizioni dei suoi antenati.

Quindi, qualora desiderassimo diventare totalmente delle buone persone, dobbiamo necessariamente avere uno sguardo speciale verso la vita politica e sociale del nostro paese, in linea con la nostra natura di ζῷον πολιτικόν, ossia di “animali politici”. Soltanto manifestando completamente questo nostro essere animali sociali riusciremo a esplicitare completamente il nostro essere e di conseguenza saremo in grado di raggiungere quella ambita felicità.

Concludo facendo tanti auguri a tutti i ragazzi che quest’anno compiranno 18 anni, a me stessa, ma anche a tutti quelli che li hanno compiuti da tanto o poco tempo o che li compiranno, nella speranza che il traguardo della maggiore età non sia altro che l’inizio della vita da veri cittadini italiani. Da questo momento in poi, per noi sarà possibile concretamente dare avvio all’esplicitazione della nostra vera natura umana e al suo perfezionamento, tenendo ben presente nella nostra mente che il nostro scopo è il miglioramento della società italiana di cui concretamente facciamo parte e il raggiungimento di una solida felicità individuale.

© Martina Brambilla